di Ilenia Giambirtone
Giorno 29 giugno alle ore 16.00 si é tenuto al Palazzo dei Congressi della 67° edizione del Taormina Film Fest l’incontro col regista teatrale Peter Stein, un uomo più volte denominato “maestro” dalla platea ma che con modestia ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a girare il suo documentario in Sicilia. Durante la conferenza, con la presente attenzione degli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, Stein ha raccontato la nascita dell’idea del film “sulle tracce di Goethe in Sicilia”, ultimato nel 2020: “io non sono un genio individuale ma imparo da quello che vedo” ha detto.
Ha continuato poi affermando:”con i grandi maestri come Goethe si deve avere molta riconoscenza, ma bisogna anche essere critici: il dialogo é importante”.
É con questo spirito di apertura e confronto che Stein ha letto l’opera “Viaggio in Italia” di Goethe, quest’ultimo da considerare forse come il più grande scrittore tedesco di tutti i tempi. Dopo circa 230 anni da quel Grand Tour egregiamente raccontato nell’opera, Stein ha ripercorso con la videocamera le stesse tappe dello scrittore tedesco, addentrandosi in una Sicilia che si é dimostrata differente ma a tratti profondamente uguale e immutata rispetto a due secoli fa.
Interrogando archeologi, paesaggisti, botanici, geografi, germanici e sindaci, ha scrutato la Sicilia tutta, definita da Goethe “la chiave di tutto”.
Il documentario é dunque la testimonianza dello sguardo di un forestiero che osserva per la prima volta l’isola – con commozione e incanto – e funge perciò da opera didattica, insegnando ai siciliani stessi a valorizzare e ri-innamorarsi della propria terra.
Anche il Taormina Film Fest, con appositi panel, ha cercato in questa edizione di gettare un occhio sulla Sicilia, evidenziando i legami che intrattiene con l’arte e la cultura: e in quest’ottica proprio Stein é stato “la chiave di tutto”.