Una Rete territoriale per migliorare il sistema di accoglienza a Catania, uno spazio dove pubblico e privato lavorano in sinergia per mettere in campo soluzioni nuove che facilitano i processi d’inclusione. È questo il mandato che ieri l’Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche per le Famiglia, Giuseppe Lombardo, ha restituito alle organizzazioni e alle realtà che nel capoluogo etneo si occupano di accoglienza e inclusione. L’appuntamento è stato realizzato su Zoom nell’ambito nel progetto CA.T.A.N.I.A. – Capacitybuilding Temi e Approcci nuovi per l’Integrazione e l’Accoglienza

Un impegno preciso, un invito a essere protagonisti della costruzione di una Rete dell’Inclusione che guarda al fenomeno delle migrazioni certamente nella sua complessità ma anche come opportunità per costruire coesione sociale, crescita e quindi sviluppo. 

«Siamo orgogliosi – ha dichiarato l’Assessore Lombardo – del lavoro attento e complesso che l’Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Salvo Pogliese, ha realizzato con determinazione ed efficacia nell’ambito del progetto Catania – Capacity Building. È un chiaro segnale di come fare co-programmazione con le realtà del privato sociale è certamente possibile e permette di compiere un passo decisivo: realizzare processi e non soltanto progetti».

Tre le proposte presentate che animeranno la Rete dell’Inclusione. La creazione di un coordinamento permanentetra tutti i soggetti pubblici e privati che nel capoluogo etneo si occupano di servizi di integrazione per stranieri; la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa, cioè un vero e proprio Patto per l’inclusione che fa della formazione alle risorse umane un tratto distintivo e renda il servizio Pronto Mediatore, avviato nelle settimane scorse dal progetto, uno strumento permanente per facilitare i percorsi d’inclusione attraverso la collaborazione di un team specializzato in mediazione culturale  e linguistica. Infine, tra le proposte, anche la convocazione annuale di un Forum dell’Inclusioneaperto alle comunità straniere presenti a Catania, che faccia il punto sullo stato delle politiche e dei servizi di accoglienza e integrazione.

Unanime il sentimento espresso dai rappresentanti delle Pubbliche Amministrazioni e del Terzo Settore che hanno partecipato all’incontro: per rendere Catania una città accogliente serve coesione sociale, dialoghi aperti e produttivi e strumenti d’intervento costruiti coralmente. Tra le voci presenti all’incontro, animato da Lucia Leonardi e Domenico Palermo responsabili del progetto: la Prefettura e la Questura di Catania, UNICEF, UNHCR, Save the Children, il Centro per l’impiego, la Caritas Diocesana, l’USMM e l’IPM, i direttori delle carceri di Piazza Lanza e Bicocca, il CPIA, l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, l’ASP, la referente del progetto PRISMA e naturalmente l’Unità operativa “Inclusione Sociale”del Comune di Catania.

La Rete dell’Inclusione è uno strumento che dà continuità al progetto Catania – Capacity Building; progetto che per sei mesi ha coinvolto in un Corso di Alta formazione 139 dirigenti e funzionari del Comune, della Questura e del Centro per l’Impiego, medici e altro personale sanitario dell’ASP, docenti delCentro per l’Istruzione degli adulti, direttori e funzionari delle Carceri e dei servizi penitenziari, nonché tutori e magistrati onorari del Tribunale per i Minorenni di Catania.

Le organizzazioni e le realtà che costruiranno la Rete dell’Inclusione sono già al lavoro per mettere in campo le proposte presentate, già nei prossimi giorni un nuovo tavolo tecnico insieme all’Assessore Lombardo per costruire le basi di una Rete forte, territoriale e produttiva che da Sud crei un modello di accoglienza replicabile e riproducibile anche in altri contesti.

Il progetto CA.T.A.N.I.A. – Capacitybuilding, promosso dal Comune di Catania finanziato dal Ministero dell’Interno con i fondi del FAMI, è realizzato con il contributo del Consorzio Il Nodo, Consorzio Sol.Co., le cooperative sociali Prospettiva, Fenice, Marianella Garcia e l’Associazione ERISrealtà promotrici della Rete dell’Inclusione.