Adesso sono tutti d’accordo. Più il clima elettorale si fa arroventato e più il consenso per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina cresce, stavolta però non tra i cittadini, che sono sempre stati favorevoli, ma tra le forze politiche.

Dall’estrema destra all’estrema sinistra, salvo qualche marginale contrarietà in ambienti grillini e “veteroambientalisti”, oggi il ponte sembra essere entrato, almeno a parole, nei programmi politici di tutti, persino di coloro i quali ne bloccarono l’avvio della realizzazione, proprio quando era stato avviato l’appalto, sottoponendoci al rischio di pesanti penali.

Cosa è cambiato rispetto a qualche anni addietro? Cosa ha convinto i più restii a modificare opinione?

È cambiato un “dettaglio” che proprio marginale non è: a volere il ponte, infatti, adesso, non sono soltanto i cittadini, ma anche la Cina e gli altri paesi orientali, l’India, ed i Paesi arabi stanchi di dover obbligare le loro enormi navi, dopo aver attraversato il Canale d Suez e lo Stretto di Gibilterra, a circumnavigare l’Europa allungandone la rotta di 7/8/9 giorni, prima di sbarcare nei porti tedeschi.

Il Ponte permetterebbe alle merci di raggiungere la loro destinazione in circa 48 ore, con un enorme risparmio di tempo, ma anche con una drastica riduzione di emissioni inquinanti, ribaltando le direzioni economiche.

Insomma, i partiti italiani, tutti, sia quali che, pur volendolo, non sono riusciti ad imporne la realizzazione, sia quelli che non l’hanno voluto, rendendosi complici consapevoli o non consapevoli di chi ha provocato un danno enorme nei confronti della Sicilia, di tutto il Mezzogiorno d’Italia e persino del Nord, adesso pare si siano convinti.

A questo punto, però, il tema, non può più essere Ponte sì o Ponte no, bensì Ponte come. Perché se insieme al Ponte non verranno realizzate infrastrutture, autostrade, porti, ferrovie, centri di smistamento e stoccaggio ed aziende di trasformazione, in quantità e qualità adeguate, in Sicilia il beneficio di una simile infrastruttura si limiterà a far risparmiare circa un’ora di tempo a chi attraversa lo Stretto di Messina: troppo poco!

Il tema è molto delicato, guai a trascurarlo, a sottovalutarlo o a ridurlo al livello del commento di una partita di calcio tra due tifosi incompetenti.