Prendo in prestito la frase di un caro amico per dire che la burocrazia, per la cui riforma il partito “Unità Siciliana-le Api” intende battersi, deve essere “una burocrazia che firma, non una burocrazia che ferma”, che aiuta, che controlla, che garantisce, che sostiene lo sviluppo e la civiltà. La burocrazia che ferma deve essere cacciata via, deve essere eliminata, perché rappresenta l’incapacità, l’irresponsabilità e, talvolta, pure la corruzione, la clientela ed il malcostume.
La regione alla quale bisogna pensare deve essere una regione libera, moderna, efficiente e trasparente in cui la burocrazia serva i cittadini e non il contrario. Non è certamente facile, bisogna cambiare l’assetto strutturale dell’amministrazione, ma è indispensabile se è vero che si vuole rilanciare l’economia e non solo.
Il percorso attraverso il quale è possibile raggiungere questo obiettivo non può che passare dal pieno inserimento del concetto di responsabilità sia nei comportamenti della burocrazia, sia in quelli dell’utenza, dunque soprattutto nelle disposizioni normative e regolamentari che disciplinano i vari settori.
Il modello al quale fare riferimento è quello che sostituisce il metodo concessorio, in atto vigente in molti ambiti dell’amministrazione, con quello asseverativo, attraverso il quale l’utente si assume la responsabilità di rispettare la vari prescrizioni previste, dichiarandolo espressamente, mentre la burocrazia si assume il compito di accertare che quanto dichiarato risponda al vero.
Attraverso un sistema del genere, già positivamente in vigore in alcuni dei segmenti marginali delle diverse attività che vedono relazionarsi il mondo pubblico con quello privato, non solo si accelerano moltissimo i tempi di realizzazione dei vari interventi, ma se ne individuano immediatamente i protagonisti, semplificando qualsiasi passaggio, riducendo le attese, sbloccando le opere, le assunzioni, le transazioni, ecc.
La rivoluzione burocratica non solo non costa nulla, ma addirittura comporta notevoli risparmi, di tempo e di denaro, sia per la pubblica amministrazione, sia per gli utenti, che non dovranno più sopportare né fenomeni corruttivi, né una certa irresponsabile incompetenza che purtroppo alberga in tantissimi uffici pubblici.