Senza infrastrutture non si può ipotizzare nessun tipo di sviluppo; senza la conoscenza delle nostre radici non è possibile comprendere ciò che, nel bene e nel male, abbiamo generato, né cosa siamo stati nell’arco della storia; senza onestà intellettuale e legalità nei comportamenti nessuna convivenza civile è possibile; senza responsabilità nessuna distorsione potrà essere corretta; senza la tutela e l’uso delle nostre risorse non si potrà creare lavoro; senza competenza non c’è efficienza.

Nonostante tutto questo sia molto chiaro, vorrei dire quasi ovvio, c’è chi pensa di essere estraneo alla storia, alla legalità, alla responsabilità, allo sviluppo e c’è qualche altro che pensa che i passi che ciascuno ha il dovere di compiere in direzione del miglioramento della qualità della vita e della civiltà debbano compierli altri e non noi stessi, per quello che possiamo.

Esistono persone, e purtroppo sono tante, che si ritengono estranee al contesto sociale, anzi, che ritengono estraneo il contesto sociale al loro modello di vita. Si tratta di persone che usano il lamento ed il mugugno come strumento di azione politica ma ignorano la proposta, la partecipazione e soprattutto ignorano il concetto di responsabilità insito nel concetto di libertà. 

Questo genere di persone pensano che vi sia un’entità astratta e non meglio identificata alla quale ci si debba rivolgere per risolvere il problema dei rifiuti, quello della disoccupazione, quello dell’inquinamento atmosferico, quello del traffico, quello della pace nel mondo e persino quelli che riguardano il nostro privato. 

Ebbene, spiace doverlo comunicare, questa entità non c’è, non esiste, non certo nella forma auspicata dalle persone alle quali si faceva prima riferimento. Al contrario, in uno stato liberale e democratico, come quello in cui, almeno formalmente, viviamo, esistono le istituzioni che vengono elette dai cittadini ed alle quali i cittadini stessi hanno delegato la soluzione di quei problemi di cui si è detto. Il presupposto perché tali istituzioni funzionino e rispondano alle varie esigenze legate ad un’adeguata convivenza civile è che vi si partecipi, altrimenti ci si potrà soltanto lamentare. Ma siamo sicuri che non sia proprio questo ciò che qualcuno vuole sul serio?