Giancarlo Confalone Adriana Cuspilici
“ Nulla sarà come prima” e’ un ritornello che sentiamo ripetere da settimane , come si può tradurre nel pratico se non con una maggiore presenza del pubblico rispetto a – ieri -.
Si e’ trattata di una vertigine metafisica, un amaro risveglio per la umanità che sognava di essere invincibile di fronte alle malattie e si è’ ritrovata invece disarmata davanti ad un nemico senza volto. Ed allora mettere il rafforzamento del sistema sanitario deve essere trai punti cardine del dopo Covid con investimenti strutturali ed umani ed ancora dobbiamo concentrarci su due punti principali: la solidarietà economica e la preoccupazione per gli altri . Ed allora è’ inutile oggi cercare colpevoli – caso Milano – ieri si sono potenziati le strutture di eccellenza private al top per la cura delle malattie , ma si sono trascurati i settori della emergenza-urgenza che il privato non coprirà mai per gli alti costi.
Ripensiamo a questo equilibrio sino ad ora sbilanciato:
intanto le dotazioni del personale oggi quasi dappertutto in Sicilia sotto dimensionato , e nel comparto infermieristico , e nel comparto degli oss , e nel comparto osa , e negli ausiliari cercando di diminuire e poi far scomparire la terziarizzazione esterna di tale personale , questa ha portato ad una grande confusione nei reparti soprattutto per la divisione delle ore di lavoro per singolo lavoratore.
Il comparto medico deve essere sempre al completo , con puntuali concorsi , negli organici previsti; pensando di togliere il numero chiuso per lo accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia , prevedendo invece blocchi per il proseguo degli studi , anno dopo anno , in caso di defaiance negli esami . Si deve ritornare agli ingressi alle specializzazioni per tutti i laureati nelle singole Università , senza elenchi nazionali , per una sempre più efficace continuità dello insegnamento e per avvicinarsi sempre più alle esigenze del territorio .
Raddoppiare i letti di rianimazione ospedale per ospedale , e rimodulare i pronto-soccorso secondo le nuove esigenze , che abbiamo sperimentato e subito.
Dove reperire le risorse per tutto ciò : innanzi tutto spendendo tutte le risorse , che ci verranno assegnate , per tutto ciò che di strutturale e tecnologico abbiamo detto , ma sarà importante anche una quota economica che diventerà continua , organica nel tempo che verrà assunta dai budget oggi ad appannaggio della ospedalita’ privata. Se nella sola provincia di Siracusa consideriamo che si raggiunge la cifra di circa 50milioni annuì, si può ben capire che “nulla sarà come prima”. Oll’ospedalita’ privata rimarrà tutto il mercato della medicina a pagamento ,convenzionando solo quello che serve effettivamente , magari tutte quelle prestazioni che potrebbero ingolfare i reparti ospedalieri.
Dove reperire le risorse: potenziare la medicina territoriale facendo dipendenti gli specialisti esterni oggi convenzionati , vogliono partecipare a questo grande riordino del comparto , le RSA devono essere pubbliche o solo private senza compartecipazione alcuna , e , al tempo stesso potenziare i reparti di geriatria , lungo- degenza , le residenze per anziani. Insomma il pubblico sia pubblico , il privato privato , senza alcuna commistione.
Togliere quindi budget a centri specialistici , lasciando solo quelle prestazioni che effettivamente servano a non congestionare tutto il sistema, consideriamo che il sistema milanese va’ in tilt solo perche il privato , di grande eccellenza ,peraltro,ovviamente non era pronto a situazioni di emergenza e il pubblico si è’ trovato senza fondi per agguantare la nuova situazione.
PS -nelle Regioni virtuose esiste un organico sanitario quantificabile in un operatore ogni 80 cittadini residenti , a fronte della media siciliana di un operatore ogni 114 residenti , nelle Regioni virtuose sono previsti per ogni medico 2,5 infermieri, mentre in Sicilia il rapporto è’ di un medico con 1,8 infermieri. Questi dati a valere per tutte le categorie sanitarie, da quando certificato gli operatori sanitari siciliani dovrebbero essere ben 63.794 a fronte degli attuali 53.992.