Un cantiere di welfare culturale per gli edifici pubblici dismessi di Catania. E’ questo lo strumento che il Comune di Catania e oltre quaranta associazioni che operano nel settore hanno scelto di condividere come luogo di proposte, sinergiche strategie, co-progettazione. L’obiettivo principale è puntare al benessere complessivo dei cittadini con servizi ad impatto culturale e sociale, inclusivi e coesivi.
Il sindaco Salvo Pogliese, l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella e il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione hanno ospitato ieri pomeriggio l’attivazione del cantiere nel luogo cittadino maggiormente rappresentativo di confronto e democrazia: l’aula consiliare di palazzo degli Elefanti.
“Il metodo del confronto – ha detto il sindaco Salvo Pogliese – è una discriminante della nostra attività amministrativa: tutto quello che facciamo è frutto di dialogo, ascolto, condivisione. Sul tema delle aree ospedaliere dismesse, dal Vittorio Emanuele al Santo Bambino, dal Santa Marta, al Ferrarotto, abbiamo condiviso sette incontri di confronto sulle linee guida del Prg nei mesi scorsi nel palazzo della Cultura e quanto oggi mettiamo in atto segue il solco di ciò che è stato deciso insieme alle espressioni cittadine. Sull’idea di utilizzo del Vittorio Emanuele, quella del presidente Musumeci relativa al grande museo dell’Etna, insieme con l’Accademia di Belle Arti, si affianca all’idea del Campus che porterà anche un forte input per le attività produttive del quartiere”.
“Il direttore del servizio Patrimonio del Comune Maurizio Trainiti – ha continuato Pogliese – sta lavorando sugli immobili di proprietà del comune, da inserire in un avviso pubblico, altra attività è quella che riguarda i beni confiscati alla mafia, altra ancora le eventuali proposte o sollecitazioni su edifici per esempio della regione. Ma tutto sarà sempre fatto nell’ottica del confronto, contando sul vostro dinamismo e la vostre competenze”.
Diversi edifici dismessi, nell’idea di associazioni e operatori culturali e sociali, hanno le caratteristiche per diventare “luoghi di conoscenza accessibile e coprodotta, inclusivi e plurali, che possano ospitare le tante organizzazioni competenti e cooperanti presenti sul territorio facilitatrici di coesione sociale”. Gli ambiti d’azione spaziano “dalla educazione informale alla peer education, dal teatro alla musica, dal design al gioco, dall’audiovisivo all’artigianato, dalla cultura alimentare a quella del benessere psico-fisico”.
“La condivisione non è un passaggio formale – ha sottolineato l’assessore Mirabella – non è nelle nostre corde, ma un vero processo. La co-progettazione è un’opportunità, considerato tra l’altro che il comune è in dissesto e non ha risorse. Lavoreremo su due fronti, il primo con gli uffici del patrimonio e dell’urbanistica e l’altro che è quello di consentire agli operatori culturali di immaginare dei contenitori intercettando anche voi dei bandi. Siamo d’accordo, è tempo di agire e per questo abbiamo già fissato la data del prossimo incontro che si terrà il 31 marzo”.
Il presidente Castiglione ha voluto evidenziare come le proposte su edifici dismessi e linee guida siano state oggetto di sedute del consiglio comunale e quindi poste all’attenzione della città tutta.
Largo apprezzamento è stato espresso dai presidenti e referenti delle associazioni presenti ieri in municipio sul processo di condivisione e coprogettazione che unisce associazioni, operatori, cittadini, istituzioni. Diverse le ulteriori idee e proposte avanzate nel corso dell’incontro e sulle quali il cantiere si esprimerà.