Giovedì 11 marzo, presso l’Istituto Enrico Fermi-Filippo Eredia, di via del Bosco 43, Catania, si é tenuta la presentazione del vino “Ricercato” frutto della collaborazione tra il citato Istituto Tecnico Agrario, l’Ente Parco dell’Etna, l’Istituto Penale per Minori di Acireale, l’UIA di Giarre e l’USSM di Catania.

Tale manifestazione, ormai giunta alla sua sesta edizione, rappresenta la sintesi di un lavoro di recupero, formazione e rieducazione dei minori, che vede la collaborazione degli educatori e degli ospiti dell’IPM con gli insegnanti e gli studenti dell’Istituto agrario, attraverso la coltivazione, la raccolta, la vendemmia e la vinificazione delle uve prodotte nel vigneto sperimentale dell’Ente Parco dell’Etna a Nicolosi.

La presentazione del vino “Ricercato” è avvenuta alla presenza del preside della scuola, del sindaco di Catania, on. Salvo Pogliese, del direttore e del presidente dell’Ente Parco dell’Etna, dott. Pippo Di Paola e dott. Carlo Caputo, dell’educatore dell’IPM, dott. Roberto Putzu , della direttrice dell’USSM, dott.ssa Montalto, del dirigente dell’Ispettorato agrario di Catania, dott. Giovanni Sutera, del dirigente dell’UIA di Giarre, dott.ssa Adriana Scandurra e dell’ideatore dell’iniziativa ed ex garante dei diritti dei detenuti, on. Salvo Fleres.

Ciò che rende unico il “Ricercato”, oltre ai protagonisti che curano le vigne, sta nel fatto che sull’Etna esiste un vino particolare che racchiude in sé i sapori dei vitigni della zona, sia quelli di più recente coltivazione, sia quelli in via di estinzione, i cosiddetti “Vitigni Reliquie”. Questi, infatti, rischiavano di essere persi ma, grazie all’esperienza di alcuni viticoltori, sono stati conservati e impiantati all’interno del vigneto presente nella sede dell’Ente Parco dell’Etna, nell’ex Monastero Benedettino, del comune pedemontano.

Il vino ottenuto da questa elaborata operazione si chiama “Ricercato” e, se fosse solo per il motivo appena illustrato, la giustificazione per questo nome sarebbe già evidente. Il “Ricercato” , però, conserva in sé tante sfumature, tanti sapori, odori e significati profondi, come lo sono le uve dalle quali si ottiene.

Uno dei suoi significati è da cogliere nell’idea, nata circa 6 anni fa, dall’ex garante regionale dei diritti dei detenuti, Salvo Fleres, di far espiare ai ragazzi dell’IPM di Acireale, parte della loro pena detentiva, imparando a coltivare i vitigni. Tale proposta ha trovato la disponibilità dell’Ente Parco dell’Etna, e del funzionario tecnico Giuseppe Gumina, oltre, naturalmente, alla collaborazione della direttrice dell’IPM dott. Carmela Leo.

Per insegnare l’antico mestiere del viticoltore non poteva mancare, poi, la competenza specifica dei tecnici dell’Assessorato Regionale Agricoltura, in particolare delle ex Soat di Acireale e Zafferana Etnea, prima, e dell’UIA di Giarre, ora, diretto da Adriana Scandurra e dell’enologo Filippo Trovato.

“Questo è il motivo per il quale il nome “Ricercato” assume una valenza ancor più specifica”, ci spiega Giuseppe Gumina, “l’Ente ha stipulato con l’Istituto Penale per Minori di Acireale, un protocollo operativo dal nome “Catturati dalla pulizia”. L’accordo prevede, oltre alla pulizia dei vialetti esterni al monastero, anche la cura delle vigne, fino alla produzione del vino”.

“Lo scopo fondamentale di questa importantissima e innovativa esperienza,” prosegue Giuseppe Gumina, “è la rieducazione e la formazione professionale di questi giovani. A questo proposito, ciò che sorprende positivamente è la rapida capacità di apprendimento che essi possiedono”. Con un pizzico di orgoglio l’enologo del parco ci confida che qualcuno, tra i ragazzi, ha espresso la volontà di continuare a fare questo lavoro, una volta espiata la propria pena.

Il vino “Ricercato” si produce già dal 2014 e, durante i mesi autunnali del 2020, si sono vendemmiate le uve che daranno il “Ricercato” 2021. L’evento ha visto la partecipazione di tutti i protagonisti di questa straordinaria storia di ripartenza, di recupero sociale, di crescita civile ma anche di studio, di apprendimento, di lavoro, di speranza e di prospettive per un futuro lontano dal crimine.