Quando si decide di affrontare un argomento è buona norma iniziare con il nome.

Ciò premesso vorrei cominciare la serie dei nostri appuntamenti proprio dal nome della nostra città: CATANIA

Perchè Catania ? La risposta è abbastanza complessa, sopratutto perché sono state esposte diverse teorie, elaborate in varie epoche di cui è complesso ed anche forse inutile parlare.

Proverò a semplificare dicendo che la più credibile parrebbe essere quella, diciamo, geografica. Cioè che derivi dal greco KATA’ AITNEN, cioè “sotto l’Etna” quindi ai piedi dell’Etna, questa derivazione, logica per l’aspetto geografico, è però fortemente contrastata dai linguisti che la ritengono molto improbabile. Dato che vi erano altri luoghi ai piedi dell’Etna che hanno nomi molto diversi.

Duomo di Catania

Se si esclude la componente geografica allora trovano spazio le diversissime teorie, alcune anche molto fantasiose, dei linguisti e degli storici. Alcuni ipotizzano derivi da KATNA, che in fenicio significa piccola, altri da un mitologico eroe CATANO, altri ancora che derivi dal nome della nave con cui i conquistatori greci risalirono l’Amenano, i più fantasiosi lo imputano al nome della moglie di Evarco, il condottiero calcidese che colonizzò Catania.

Piazza Università e Piazza Duomo

Catania venne colonizzata, intorno al 728 a.C. proprio dai greci, dai calcidesi per l’esattezza, come ci conferma Tucidide, aggiungendo che venivano dalla vicina colonia di Naxos, questi inviarono Evarco ad impadronirsi della nostra città, che quindi esisteva già, e doveva pur avere già un nome, siculo, mi verrebbe da dire.

Catania allora potrebbe derivare da KATA’ AITNEN o anche KATA’NE che nella lingua degli abitanti significava appunto “grattugia” per sottolineare il fatto che il suolo della città, essendo di pietra lavica “gratta”.

Certo oggi ci viene difficile immaginare sia potuta apparire Catania ai colonizzatori, una distesa di lava, con qualche casa, e chissà che impressione doveva fare ai nuovi arrivati vedere la nostra terra nera…

Questa origine pare dimostrata anche da importanti storici come Catone, e dal commediografo  Plutarco. Sappiamo anche che il tiranno siracusano Ierone, che la conquistò nel 476 a.C., dopo avere deportato nell’antica Lentini tutti i suoi abitanti, le cambiò nome in ETNA, ma già nel 461 i catanesi si ripresero la propria città e la ribattezzarono CATANA.

In epoca romana la città diventa più grande, un importante centro commerciale, si arricchisce

 di monumenti e il suo nome si trasforma in CA’TINA.

Nell’878 gli arabi conquistano questo territorio e la città ha un nuovo nome, anzi nuovi nomi: BALAD-AL-FIL (città dell’elefante), o MADINAT-AL-FILAH (paese dell’elefante) o anche delle trasformazioni del nome CATINA come QUATANAH.

Con l’arrivo dei Normanni, nel decimo secolo, si abbandonarono tutti i nomi arabi per arrivare all’attuale Catania. Dobbiamo invece al grande Federico II di Svevia il nostro stemma, caratterizzato proprio dall’elefante di pietra, e da una figura femminile, Athena Sicula per moltissimi studiosi, Sant’Agata per pochi altri.